Documentario del 2016 realizzato dal famoso regista Oliver Stone.
Sottotitoli in italiano.
Addendum
QUANDO LE MILIZIE DI KIEV TAGLIAVANO LE TESTE AI SEPARATISTI
Vi sblocchiamo un triste ricordo del 2014, quando la madre di un separatista ucraino si vide recapitare a casa la testa tagliata del figlio. Ricordiamo bene quei giorni, circolava su internet la foto di tue teste mozzate dentro una cassetta di legno. Giorni dopo uscì la dichiarazione della madre di uno dei due ragazzi uccisi dalle bande armate del regime di Kiev.
E c'è ancora chi ha il coraggio di dire che la guerra è cominciata nel febbraio 2022, che non c'era alcuna guerra civile e che le bande di Kiev erano composte da bravi ragazzi che inseguivano la democrazia europea.
https://www.dailymail.co.uk/news/article-2751148/Mother-Ukrainian-rebel-hostage-claims-received-head-post-Amnesty-International-says-evidence-war-crimes.html
https://www.newsweek.com/evidence-war-crimes-committed-ukrainian-nationalist-volunteers-grows-269604
@ComitatoDonbass
Ad un anno dal bombardamento di Donetsk del 14 marzo 2022.
È passato un anno da quel terribile giorno. Alle 11.31 del 14 marzo 2022, un missile tochka-u caricato con una testata a grappolo, colpì il centro di Donetsk.
Il missile esplose davanti ad un bancomat in cui diverse persone stavano facendo la fila, le munizioni a grappolo raggiunsero anche un furgone dall'altra parte della strada.
Persero la vita 23 persone, 36 furono ferite.
23 persone. Uomini e donne. Padri, madri, nonni, nonne, amici. Persone che erano uscite di casa, come sempre, ma che non tornarono più.
Fu un attacco deliberato contro la popolazione civile di Donetsk. Non c'era nessun obiettivo militare.
Qualche giorno fa sono andato lì, ho scattato qualche foto. Si vede ancora il punto in cui la testata ha impattato.
Anche questo angolo del centro di Donetsk rimarrà un monumento. Un'altra immortale testimonianza della capacità di questa popolazione di sopportare questa terribile situazione da oltre 8 anni, ormai 9.
Sarà anche un monumento alla falsità dei media occidentali. Il giorno successivo infatti, il quotidiano italiano "La Stampa" in prima pagina, pubblicherà la foto divenuta simbolo di questo bombardamento con sopra il titolo "la Russia bombarda Donetsk". L'ambasciatore russo in Italia, Sergei Razov, presentò nei giorni successivi una querela formale alla procura di Roma contro il quotidiano.
Andrea Lucidi