Analisi narrativa

1. Lei dice che sono un negazionista di Corona. No, sono un negazionista della pandemia. E solo perché all'influenza è stato dato un nuovo nome, improvvisamente e per motivi ideologici, non mi faccio prendere dal panico.
2. Lei dice che sono un nemico della democrazia. Sì, lo sono. Perché credo che nessuno abbia il diritto di dominare un altro. Nemmeno, e soprattutto, la maggioranza.
3. Lei dice che sono un nemico dello stato di diritto. Quale diritto, il diritto di chi, chi l'ha introdotto e cosa dovrebbe essere? La legge è sempre relativa ed è per lo più stabilita dalle autorità. Non ha niente a che vedere con la moralità o l'etica intrinseca dell'uomo, e tanto meno con il gee-whiz.
4 Lei dice che sono un estremista di destra. Cos'è un estremista di destra? (già il termine da solo 🙄) Sinistra e destra sono narrazioni politiche e sono sempre servite a dividere le persone.
5 Lei dice che sono un negazionista del clima. Chi, per favore, dovrebbe negare il clima? Questo è semplicemente assurdo.
6. Lei dice che sono un teorico della cospirazione. Sì, lo sono. Teorizzo i piani di quei gruppi che senza dubbio si incontrano a porte chiuse, lontano dall'occhio pubblico, per discutere su come affrontare l'umanità.
Lei dice che sono un anarchico. Sì, lo sono (vedi punto 2).
8. Lei dice che sono anti-vaccinazione. Sì, lo sono. Credo che l'uomo sia parte della natura ed è stato "equipaggiato" con tutto ciò di cui ha bisogno per essere. I veleni che vengono diffusi da coloro che pretendono di proteggere la nostra salute possono non essere stati nel "progetto", ma così sia, credo che si possa convivere o meno con questo. Così sia.
9 Tu dici che sono uno sciattone. Sì, lo sono. Perché il caos è l'ordine naturale. Il loro ordine è il concetto del loro dominio e del loro potere, niente di più.
10. Dicono che siamo dei barbari. Un barbaro è, nel suo significato originale, un triplo rinato di corpo, mente e anima.
11. Dicono che non sono solidale. La solidarietà non può mai essere basata sulla coercizione, ma è un atto volontario di (vera) carità di per sé e non può mai avere una base ideologica.